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Imprenditrici ad arte

Imprenditrici ad Arte è una rubrica di approfondimento che celebra la figura dell’imprenditrice nell’arte contemporanea e nasce in dialogo con il Premio Diana BraccoImprenditrici ad Arte, promosso dalla Fondazione Bracco in collaborazione con la Fondazione Roberto de Silva e Diana Bracco di Milano, in occasione della trentesima edizione di Artissima. Il Premio valorizza la figura della gallerista italiana emergente e le storie imprenditoriali che coniugano la crescita commerciale nel mercato dell’arte con una forte elaborazione culturale, promuovendo e sostenendo i giovani artisti.

La rubrica, realizzata in collaborazione con Il Giornale dell’Arte, presenta, attraverso le voci di cinque donne, storie di vita e carriera, passione e ricerca. È un’opportunità per conoscere la giuria d’eccezione del Premio, composta da Isabella Bortolozzi, fondatrice della Galerie Isabella Bortolozzi di Berlino; Giovanna Forlanelli, presidente della Fondazione Luigi Rovati di Milano; e Chiara Parisi, direttrice del Centre Pompidou di Metz; insieme alla promotrice e sostenitrice Diana Bracco, oltre alla gallerista che sarà selezionata.

 

Issue n. 1 | Premio Diana Bracco – Imprenditrici ad arte Seconda edizione di Elena Correggia

Senza un committente, gran parte dell’arte, a partire da quella che ammiriamo nei musei, non avrebbe potuto esistere. Si tratta di un legame necessario che grazie a sovrani, aristocratici e Chiesa prima, e a grandi mecenati alto borghesi poi, ha permesso alla creatività di crescere, fiorire e prosperare nei secoli.

 

Issue n. 2 | CHIARA PARISI

Il mondo delle gallerie è come un arcipelago, in cui isole di diverse dimensioni coesistono e si influenzano a vicenda: dalle piccole gallerie indipendenti, dove l’intimità rimane il cuore pulsante, fino alle grandi gallerie-museo, in cui il ruolo del gallerista si estende alla promozione culturale su scala internazionale.

 

Issue n. 3 | GIOVANNA FORLANELLI

La mia passione per l’arte nasce durante gli anni in cui, dopo la laurea, ho lavorato nell’azienda farmaceutica di famiglia, che mi ha dato la possibilità di viaggiare in tutto il mondo, e in ciascun Paese cercavo sempre di visitare musei, luoghi o monumenti: questo è stato per me il modo migliore di conoscere e mi ha anche portato alla scoperta dell’arte.

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