La redazione di KABUL magazine ha deciso di rendere disponibili, all’interno del sito, le registrazioni audio di alcuni dei talk di Artissima2016. What is Experimental è un talk diviso in due incontri, a cura di Stefano Collicelli Cagol, che vede la partecipazione di alcuni curatori di spazi e realtà no-profit e indipendenti.
L’obiettivo è di affrontare un’indagine sulla sperimentazione di modelli espositivi e di produzione, attraverso l’analisi di alcuni casi studio.
Abbiamo deciso di porre tre domande al curatore dell’iniziativa inquadrare meglio il tema affrontato nelle due giornate di talk.
KABUL magazine: Vorremmo iniziare chiedendoti qual è la tua definizione del termine «sperimentazione» e se, alla fine di questi due incontri, abbia subìto o meno un cambiamento.
Stefano Collicelli Cagol: Quest’anno, insieme ad Artissima, ho pensato fosse importante riflettere su cosa possa essere considerato «sperimentale» al giorno d’oggi, con un formato particolare come quello del talk. Si è soliti immaginare l’esperimento come qualcosa che avviene all’interno di una situazione completamente neutra, nel senso che, avendo una ricerca da portare a termine e da dimostrare, quello a cui miri sin da subito è di ricreare situazioni in laboratorio uniche e neutrali in cui puoi avere a che fare con l’esperimento in condizioni, direi, quasi asettiche. Noi, ovviamente, trovandoci in un contesto diverso, quello della fiera, abbiamo cercato di fare l’opposto. Portando il discorso all’ambito dell’arte, il luogo neutrale in cui desideravamo affrontare il tema era appunto il suo sistema.
Tramite questa iniziativa mi interessava dribblare in qualche modo questa situazione per cui ti trovi a dover inseguire concetti e parole che diventano sempre più fossilizzati. Ad esempio, nel caso del secondo talk, Natalia Sielewicz è stata abbastanza critica sull’uso di un’espressione come «post-internet», poiché ciò che accade online è spesso inserito indiscriminatamente sotto questa accezione, dimenticando che ne esiste dietro una storia.
Trovo che lo spirito di What is Experimental sia stato anche quello di mantenere una certa ambiguità rispetto al concetto di «sperimentazione», che non deve essere inteso semplicemente come un modo di differenziarsi all’interno del sistema dell’arte, ma come una riflessione su come posso arrivare, con i mezzi che ho a disposizione, dove voglio. Come abbiamo intuito dalle parole di Davide Quadrio, nel primo talk, si tratta anche di negoziazione, di non rigettare in modo ideologico la collaborazione con delle entità più istituzionali, di reinventarsi un linguaggio.