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Ketchup Drool: MARINELLA SENATORE

18 Ottobre 2016

Marinella Senatore (Italia, 1977), vive e lavora tra Londra e Parigi. La sua ricerca si caratterizza per la partecipazione attiva del pubblico nel processo creativo, utilizzando diversi media, dall’installazione al video, disegno, performance e fotografia. Coinvolgendo, infatti, intere comunità, l’artista cerca di avviare un dialogo tra storia orale e strutture socio-culturali. Nei progetti di Senatore chiunque può partecipare, utilizzando le piattaforme create dall’artista in molteplici modi, riformulando il ruolo dell’autore e quello del pubblico.

 

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Marinella Senatore, The School of Narrative Dance, 2013

Nel 2013 Marinella Senatore ha fondato la Scuola di Danza Narrativa: un progetto di scuola nomade, non precostituita, che propone un sistema alternativo di educazione, sulla base di emancipazione, inclusione, e coltivazione di sé. Le performance e le diverse forme di installazione prendono forma a seconda degli spazi che occupa temporaneamente. La scuola multidisciplinare, è focalizzata sulla narrazione, e offre un ampio range di esperienze e le lezioni, tra le quali lezioni di letteratura, storia orale, carpenteria, storia dell’arte, artigianato, fotografia, aritmetica, teatro, teatro danza, ecc e può unire molti gruppi e comunità per celebrare la grande varietà di competenze e talenti che ogni singolo membro può offrire o sviluppare all’interno del progetto formativo. La Scuola ha coinvolto migliaia di persone finora in oltre 7 Paesi del mondo, tra i partecipanti, attivisti politici, gente del mestiere, analfabeti, studenti, casalinghe, sindacati dei lavoratori, insegnanti.

Marinella Senatore, The School of Narrative Dance, Cagliari, Little Chaos
Marinella Senatore, The School of Narrative Dance, Rivoli
Marinella Senatore, The School of Narrative Dance, Ecuador
Marinella Senatore, The School of Narrative Dance, Sweden

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Marinella Senatore, ROSAS, 2012

ROSAS rappresenta il culmine di un progetto volto alla creazione di una trilogia di opere realizzate appositamente per lo schermo, realizzata dall’artista coinvolgendo nell’arco di oltre un anno un cast e una troupe composta da oltre 20.000 partecipanti, coinvolti a vario titolo in ogni fase del processo creativo.

Ognuno dei tre capitoli è stato realizzato in una diversa città europea, grazie al sostegno di tre istituzioni in cui Senatore è stata ospite: il Kunstlerhaus Bethanien di Berlino, il Museo Quad di Derby e il Matadero di Madrid. Marinella Senatore durante l’aprile 2012 è stata inoltre in residenza presso VIR Viafarini-in-residence e con questa anteprima italiana vuole offrire un piccolo ma significativo cameo alla città di Milano. La proiezione è arricchita da un artist talk nel quale l’artista conversa con i critici Anna Detheridge, Marco Scotini e Gabi Scardi.

Perfect Lives, il primo capitolo della trilogia operistica, ha visto l’artista collaborare con testate giornalistiche e stazioni radio per raggiungere le scuole, gli attori, i danzatori, professionisti e amatoriali, così come gruppi e associazioni di alcuni quartieri della capitale tedesca. Più di 500 persone hanno partecipato alla stesura del libretto d’opera e alla regia del film. I partecipanti provenivano da diversi gruppi, fra i quali una orchestra di autisti di mezzi pubblici in pensione, unioni sindacali e cantanti d’opera professionisti.

Il secondo capitolo della trilogia si intitola The Attic e utilizza la stressa strategia nel coinvolgimento del pubblico, in questo caso i residenti di Derby in Inghilterra, che hanno partecipato a workshop gratuiti tenuti da professionisti, insegnanti e tecnici del posto, per essere formati ad assumere i diversi ruoli necessari alla creazione dei film. La comunità locale intercettata, in questo set come in quello successivo a Madrid, era variamente composta da filmmaker amatoriali, fotografi, gruppi di teatro, attivisti, associazioni locali, artisti… Tutti coinvolti in attività molto diverse fra loro: come membri della crew, attori, cuochi o partecipanti al flashmob. Dopo aver coinvolto circa 15.000 persone nella realizzazione di The Attic Senatore ha lasciato il set e gli equipaggiamenti tecnici a disposizione della gente del posto.

Infine Senatore ha prodotto in Spagna l’ultimo capito della trilogia intitolata Public Opinion Descends Upon the Demonstrators. Anche qui l’artista ha puntato nuovamente al coinvolgimento della comunità e il pubblico è stato testimone dell’intero percorso della produzione. Partendo da sessioni di screenwriting che hanno coinvolto migliaia di partecipanti, l’intero percorso della produzione è stato esposto nel museo Matadero, per essere così accessibile al più ampio pubblico. Anche in questa occasione il set è stato lasciato alla comunità e si sono organizzati numerosissimi workshop curati da professionisti, studenti e tecnici, che hanno fornito le loro competenze alla comunità gratuitamente. In questo modo il progetto ha sollecitato l’attivazione di energie locali e le persone hanno scambiato i propri background, memorie, abilità e competenze.

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Marinella Senatore, Modica Street Musical, 2016

La galleria Laveronica è orgogliosa di presentare la nuova opera pubblica di Marinella Senatore “Modica Street Musical – Il presente, il passato e il possibile” un musical itinerante per la città di Modica in due atti e un intermezzo, a cura di Matteo Lucchetti, ed interamente composta e interpretata con la collaborazione di oltre un centinaio di abitanti di Modica e dintorni.

Modica Street Musical trae spunto dalle cerimonie pubbliche, dai riti civili e religiosi della tradizione italiana, dai festival e dalle manifestazioni di massa, intessendo questo patrimonio immateriale all’interno del formato del musical di strada. La scelta di questo genere di spettacolo si presta ad una riflessione sul sistema della notazione musicale occidentale e sulle sue implicazioni politiche, oltre a dare spazio alle storie e ai protagonisti di svariate comunità artistiche che animano Modica e restituiscono un’immagine della complessità storica dell’associazionismo del territorio, fatto di società operaie, corpi bandistici, cori e nuove realtà di aggregazione sociale. Il musical come contenitore di aspirazioni, desideri e trasformazioni di un corpo sociale frammentato nelle sue varie componenti, che nell’arco di una serata si ritrovano coinvolte a raccontarsi l’un l’altra per mezzo della musica e di una drammaturgia condivisa che renda partecipe una città intera.

Suddivisa in tre parti, l’opera dedica il primo atto al tempo presente, catalizzando l’azione attorno alla chiesa di S.Giovanni a Modica Alta, dove decine di formazioni daranno vita ad una performance multiforme con l’intento di offrire una cassa di risonanza a quanti dedicano le loro energie sul territorio alla formazione delle nuove generazioni attraverso musica, danza e altre attività. Un grande affresco del fermento culturale cittadino con una particolare attenzione verso tutto ciò che crea aggregazione e dà vita a comunità transitorie fatte di persone dalle provenienze più disparate.

Al seguito di un chiamatore, figura tipica del teatro popolare, la folla di performer e spettatori scenderà poi verso la chiesa di San Giorgio dove prenderà forma l’intermezzo dedicato al passato. In questo frangente il passato è evocato con una funzione precisa e limitata: non come un’eredità ingombrante e inibente di scenari alternativi al presente, ma nella sua capacità di testimoniare le evoluzioni del tessuto sociale attraverso le trasformazioni storiche di un territorio così particolare nell’ecosistema siciliano, ovvero quello che un tempo era denominato Contea di Modica. Come spiega Leonardo Sciascia, questo è un territorio dove la penetrazione mafiosa aveva trovato una battuta d’arresto a causa di una orografia difficile e della presenza di una proto-borghesia che mitigava il conflitto e il divario di classe, così acceso invece nel resto dell’isola. Una scelta di racconti, aneddoti e passaggi storici locali di rilievo verranno declamati nei giardini sottostanti la chiesa – da testimoni diretti e indiretti (cantastorie, interpreti della lingua dei segni e anarchici, tra gli altri) di quegli episodi – mentre sul sagrato della stessa prenderà forma un tableau vivant rappresentativo del corpo sociale di Modica, come se quei movimenti fossero una diretta conseguenza dell’accavallarsi delle storie che scorrono da basso.
Il secondo e ultimo atto è consacrato al possibile, scelto come categoria alternativa al futuro, sottolineando la necessità di azioni concrete che nascano dalla ricognizione dell’esistente e informate dalla lettura attenta di ciò che è stato. In questo senso, Senatore ha invitato il compositore italiano Emiliano Branda a comporre una colonna sonora di Modica, a partire dai materiali raccolti attraverso una richiesta fatta in giugno agli abitanti, di inviare tutti quei suoni, ricordi, citazioni che creano nella loro memoria il tappeto sonoro della città. Il risultato è una suite originale che racconta della città e del suo potenziale, che verrà eseguita per la prima volta dalla Banda Musicale Città di Modica “Belluardo-Risadelli” nel tratto finale che condurrà verso le scalinate della chiesa di S.Pietro a Modica Bassa, mentre una neve artificiale creerà un atmosfera felliniana che chiuderà l’opera. Perno e gran finale del secondo atto, la Modica soundtrack è il lascito che l’opera pubblica di Marinella Senatore dona alla collettività che tanto generosamente ha deciso di prendere parte ad un musical che li riguardasse e che proiettasse altrove la complessità dello stare insieme e del fare comunità oggi.

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Marinella Senatore, Protest Bike, Paris, 2016

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Marinella Senatore @ Artissima
Section: Per4m
Gallery: Laveronica, Modica
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