“Sono convinta che se l’arte da sola non può cambiare il mondo, vedere delle cose sorprendenti cambia sicuramente il modo con cui si guarda il mondo”.
La neo direttrice Ilaria Bonacossa inizia la presentazione della 24° edizione di Artissima 2017 – ospitata per l’ottavo anno all’Oval di Torino, dal 3 al 5 novembre 2017) – snocciolando i direttori che l’hanno preceduta. In 60 minuti esatti, si sono alternate – sono tutte donne! – la Bonacossa, Cloè Perrone (coordinatrice di Present Future), Anna Daneri (Back to the future), Paola Nicolin (curatrice di the classroom che seguirà il programma dei talk di Artissima PIPER. Lerning at the discotheque) e Vittoria Martini (curatrice con la Boncossa della mostra-archivio Deposito d’Arte Italiana Presente). Nei prossimi giorni, pubblicheremo le rispettive presentazioni raccontate dalle curatrici.
“Ho visto, negli anni, la fiera trasformarsi, evolversi nelle edizioni di Roberto Casiraghi, Andrea Bellini, Francesco Manacorda, Sara Cosulich: tutte persone amiche. Oggi, essere qui a parlare della fiera è come essere nel back stage di un film di cui ho visto tutte le puntate. Artissima è una fiera unica, come sapete, afferire all’Fondazione Torino Musei, fondazione che promuove e sostiene la fiera, dandole un carattere non solo commerciale, ma anche fortemente culturale. Essere una direttrice di una fiera d’arte contemporanea è avere il privilegio di ‘spiare’ sul futuro di ciò che succederà nell’arte e forse avere il privilegio di poterne cambiare un po’ lo status quo. Le fiere d’arte contemporanea, a differenza dei musei, hanno una proposta trasversale in qualche modo molteplice e contraddittoria”.
Dopo una veloce presentazione con i doverosi ringraziamenti istituzionali, la Boncossa elenca un po’ di numeri della fiera: 206 gallerie di 31 paesi; 62% di gallerie straniere; 20.000 mq di spazio espositivo; più di 700 artisti e 2.000 opere; 46 curatori e direttori di museo; 40.000 euro per i primi ad artisti e gallerie; 400.000 euro di acquisizioni istituzionali (2016) ecc. Ripete più volte le parole “molteplicità e contraddizioni” per sottolineare l’analogia che ci può essere nel sistema dell’arte come nella società contemporanea. “Sono convinta che se l’arte da sola non può cambiare il mondo, vedere delle cose sorprendenti cambia sicuramente il modo con cui si guarda il mondo”.
Tra le novità, l’immagine grafica di Artissima, curata dallo Studio Sonnoli (Leonardo Sonnoli e Irene Bacchi) che, scopriamo, è ispirata a Pánta rheî (“tutto scorre”) di Eraclito e ai 1000 fiumi di Alighiero Boetti, “per ricordarci che l’arte cambia sempre per stupirci e che l’arte contemporanea resta al centro di queste trasformazioni”. Muta anche il progetto allestitivo della fiera nel suo complesso con lo studio Vudafieri Saverino Partners di Milano, che firma il nuovo allestimento. “Tiziano Vudafieri ha lavorato alla pianta della fiera ispirandosi alla Torino barocca, una città fatta di parallele e ortogonali e grandi piazze. Grazie al contributo di Alice Brunello ha reso il percorso della fiera molto più piacevole e arioso. Nuova attenzione è stata data anche agli spazi dove il pubblico fruisce la fiera, gli spazi di relax, di comunione, con dei marchi d’eccellenza: Cassina, Driade, Moroso, Magis, Cappellini”.