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#ArtissimaLive. KABUL feat. Artissima – track #4

4 Novembre 2016

Sohrab Mohebbi e Davide Quadrio a ‘What is Experimental’: il primo dei due incontri curati da Stefano Collicelli Cagol ad Artissima.

La redazione di KABUL magazine ha deciso di rendere disponibili, all’interno del sito, le registrazioni audio di alcuni dei talk di Artissima2016. La nostra prima scelta è caduta su What is Experimental, un talk diviso in due incontri, a cura di Stefano Collicelli Cagol, che vede la partecipazione di alcuni curatori di spazi e realtà no-profit e indipendenti. L’obiettivo è di affrontare un’indagine sulla sperimentazione di modelli espositivi e di produzione, attraverso l’analisi di alcuni casi studio.

Oggi, venerdì 4 novembre, presso il Meeting Point di Artissima, si è conclusa la prima parte del talk. Protagonisti dell’incontro sono stati i curatori Sohrab Mohebbi e Davide Quadrio, rappresentanti di due visioni geograficamente e culturalmente agli estremi.
Mohebbi è assistant curator presso il REDCAT di Los Angeles e contributor per e-flux journal, Artforum e Art Agenda.
Quadrio, dopo aver diretto per dieci anni BizArt, primo spazio no-profit di Shanghai, nel 2007 fonda Arthub Asia, di cui è attuale direttore.

Collicelli Cagol apre il talk presentando i protagonisti e sottolineando l’incisiva importanza del contesto sociale e politico nello sviluppo di realtà artistiche indipendenti. Ciò che durante il talk è definito come «experimental» si manifesta nella collisione tra il desiderio di innovazione, da un lato, e la risposta a difficoltà e stimoli del contesto, dall’altro.

Il primo intervento è quello di Mohebbi, che focalizza l’attenzione sulla mostra dell’artista statunitense John Knight, tenuta al REDCAT tra aprile e giugno 2016 e intitolata A work in situ. In occasione della mostra, Knight ha riportato gli spazi della galleria alla loro fisionomia precedente, cioè a quando erano ancora utilizzati come parcheggio del Walt Disney Concert Hall.

Segue l’intervento di Quadrio, testimone dell’enorme sviluppo del sistema dell’arte contemporanea a Shanghai degli ultimi dieci anni. Nel 1998, quando nasce BizArt, gli spazi e i fondi dedicati all’arte contemporanea sono ancora minimi e fortemente ostacolati dalla politica locale. In un solo decennio a Shanghai si è assisto a un vero e proprio boom di nascite di spazi dedicati all’arte, contribuendo così a rendere la città sempre più internazionale.

Dopo la presentazione dei due casi studio, la conversazione tra i partecipanti si focalizza infine sul rapporto tra arte e istituzioni politiche, facendo emergere che, mentre a Shanghai vi è ancora una forte necessità di negoziazione con le istituzioni del luogo, a Los Angeles gli spazi di produzione e promozione artistica si trovano a doversi scontrare con meno filtri.

Dario Giovanni Alì, Valeria Minaldi, Francesca Vason

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