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#ArtissimaLive. Inclinazioni.

20 Novembre 2015

La nostra personale chiusura di Artissima 2015 e dell’esperienza #ArtissimaLive non racconta di vendite, numeri e mercato ma di Inclinazioni, innovativa sezione che porta una grande mostra che raccoglie le istituzioni Piemontesi votate all’arte contemporanea all’interno della fiera. Il curatore, Stefano Colicelli Cagol, ci racconta questa sfida, secondo noi brillantemente vinta.

DANIELLA ISAMIT MORALES, ACTA HERBARIUM DI UN GIARDINO TRIASSICO, 2014, ESEMPLARE DI ARAUCARIA HETEROPHYLLA, CYCAS REVOLUTA, DICKSONIA ANTARCTICA, ENCEPHALARTOS ARENARIUS, EQUISETUM HYEMALE, LYCOPODIUM CARINATUM, SELAGINELLA MOELLENDORFFII, ZAMIA FAIRCHILDIANA, 355x255 cm, Courtesy Regione Piemonte

Per la prima volta una fiera – Artissima 2015 – ospita al suo interno una mostra, quali pensi saranno le reazioni del pubblico?

Stefano Colicelli Cagol. Più che di pubblico penso si dovrebbe parlare di pubblici, al plurale, Artissima ogni anno raccoglie alcune delle eccellenze del sistema artistico contemporaneo, da artisti a curatori a collezionisti e galleristi. La fiera però attrae anche moltissime persone interessate all’arte contemporanea o incuriosite da essa. L’intento di avere una mostra all’interno del progetto In Mostra è di dare la possibilità a questi diversi pubblici di conoscere e godere di quanto è stato prodotto o verrà organizzato in Piemonte dalle ventidue istituzioni partner del progetto. Quest’anno mi sembra che l’esperimento di una mostra all’interno della fiera abbia raccolto diversi consensi sia dal pubblico specializzato che da quello meno. Personalmente non mi aspettavo che così tante persone avrebbero interagito con la mostra e le sue opere, qualcuno lo ha fatto in modo attento, altri più en passant ma mi auguro che qualcosa sia rimasto anche in quel caso.

La sezione In Mostra, riunisce una selezione di lavori provenienti da ventidue istituzioni del territorio piemontese, come é stato relazionarsi con soggetti uniti dal denominatore comune dell’arte contemporanea ma molto differenti tra loro?

SCC. Una bella sfida che posso dire è stata vinta grazie alla collaborazione di tutte le istituzioni che hanno creduto prima nel nuovo formato della mostra curata e poi nel progetto che ho presentato loro dopo aver studiato tutti i materiali e le opere a disposizione. In alcuni casi, ho potuto chiedere più prestiti a una stessa istituzione in modo da rendere più precisa la mostra. La scelta di lavorare con un tema come l’inclinazione è stata particolarmente felice. Mi ha permesso non solo di parlare del contesto torinese e della rete di istituzioni dedicate al contemporaneo che connota il Piemonte ma grazie alla sua elasticità e alle sue diverse accezioni, mi ha dato anche la possibilità di presentare insieme realtà istituzionali e associazioni molto diverse tra loro.

Federica Tattoli

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