Conferme e nuovi slanci per Artissima – l’unica fiera italiana dedicata esclusivamente al contemporaneo – che si terrà all’Oval di Torino, dal 1 al 3 novembre.
Sotto la guida di Ilaria Bonacossa, che il Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei ha confermato per il prossimo biennio, la fiera torinese sancisce la propria attitudine pionieristica, proponendo come tema di riflessione trasversale il binomio desiderio/censura, esplorandone i risvolti più attuali nel mondo dell’arte.
«Il desiderio – spiega Ilaria Bonacossa – nasce dal rapporto tra il corpo e la società, tra la realtà vissuta e la realtà immaginata e ambita. Le opere d’arte sono storicamente portatrici di immagini in grado di emancipare ciò che convenzionalmente viene considerato un tabù, grazie al desiderio di sovvertire le regole, rendendo fluidi i confini tra normale ed eccezionale. Il limite tra contenuti permessi e contenuti proibiti è al centro di un dibattito quanto mai attuale che vede l’arte stessa oggetto di censura. Nel mondo digitale e sui principali social network il controllo preventivo, spesso algoritmico, rende di fatto sempre più difficile la diffusione e promozione del nostro patrimonio artistico-culturale. In un tale contesto, il desiderio rimane un momento di rottura, una “ligne de fuite”, come evocato da Deleuze e Guattari in Mille Piani: un’energia dirompente che riesce a infiltrarsi nelle crepe del sistema per aprire delle visioni laterali inaspettate capaci di mostrare gli spazi aperti al di là dei limiti delle convenzioni. E l’arte contemporanea rimane uno spazio di incontro vero e fisico tra la persona e le sue aspirazioni».
In linea con il tema dell’edizione, la grafica di quest’anno si presenta come una sorta di diaframma visivo nero, forato da sei cerchi, che lasciano intravedere un secondo livello fotografico. «Abbiamo scelto una maschera nera, letterale e simbolica, attraverso la quale si intuiscono immagini mai nitidamente leggibili, che catturano lo sguardo. Sono immagini celebri riprodotte come porzioni ingrandite –dice Roberto Maria Clemente, direttore dello studio grafico FIONDA. Ma non vediamo solo quello: in ciascuna immagine, uno dei cerchi rivela un messaggio scritto. Si tratta di frammenti di frasi rubate, di cui non è dato sapere l’autore né il contesto, che suggeriscono altre letture dell’immagine, in una deriva semantica che alterna significati comuni ad altri proibiti e inconfessabili».
Tra le novità della ventiseiesima edizione anche l’ingresso di nuovi componenti nel comitato di selezione delle gallerie e il rinnovo dei comitati delle sezioni curate.
Il comitato di selezione delle gallerie partecipanti in Main Section, New Entries, Dialogue e Art Spaces & Editions vede arricchire il team di galleristi internazionali composto da Isabella Bortolozzi e Gregor Podnar (Berlino), Paola Capata di Monitor (Roma/Lisbona), e Alessandro Pasotti di P420 (Bologna) di due nuovi membri: Raffaella Cortese (Milano) e Claudia Altman Siegel (San Francisco). Riconfermata Lucrezia Calabrò Visconti come consulente per la sezione New Entries.
I comitati di selezione delle sezioni curate sono stati invece così rinnovati:
▶︎ Comitato curatoriale Back to the future:
Lorenzo Giusti (coordinatore), direttore GAMEC — Bergamo
Cristiano Raimondi, curatore indipendente, direttore artistico Società delle Api
Nicolas Tremblay, curatore indipendente e curatore SYZ Collection — Parigi-Ginevra
▶︎ Comitato curatoriale Disegni:
Luís Silva e João Mourão (coordinatori), direttori Kunsthalle Lissabon — Lisbona
▶︎ Comitato curatoriale Present Future:
Ilaria Gianni (coordinatrice), curatrice indipendente — Roma
Juan Canela, curatore indipendente e critico d’arte — Barcellona
Émilie Villez, direttrice, KADIST — Parigi