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#ArtissimaLiveChat — Part TWO

16 Novembre 2017 #ArtissimaLive

ATP Diary ha incontrato una selezione di curatori emergenti italiani per parlare di Artissima, delle sue proposte, del ‘peso’ curatoriale … |Il Colorificio, Giulia Mengozzi + Samuele Piazza, Valentina Lacinio, Caterina Molteni.

#ArtissimaLiveChat è la sezione di ArtissimaLive che ha ospitato una selezione di curatori emergenti italiani – invitati da Elena Bordignon e Mattia Solari – a cui è stato chiesto di esporre il proprio punto di vista sulla fiera e sulla offerta curatorale che questa ha proposto nelle giornate dal 3 al 5 novembre 2017.
Nelle interviste che seguono scopriremo cosa le giovani leve della curatela italiana pensano di questa edizione di Artissima. Emergono le loro impressioni e alcune notevoli osservazioni per poter migliorare alcuni aspetti della grande kermesse torinese da poco conclusa.

Il Colorificio, Giulia Mengozzi + Samuele Piazza, Valentina Lacinio, Lucrezia Calabrò Visconti, Caterina Molteni, Martina Sabbadini, Bruno Barsanti, Fantaspazio

Il Colorificio

Michele Bertolino è studente di filosofia presso l’università di Torino; Bernardo Follini è assistente curatore alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino; Giulia Gregnanin è redattrice di Flash Art Italia. In un vecchio negozio di vernici in Via Giambellino hanno fondato Il Colorificio, spazio progetto votato alla messa in questione delle pratiche artistiche e curatoriali.

Artissima è riconosciuta, nel panorama internazionale, come una delle fiere dove emerge un’attenzione particolare per l’aspetto curatoriale. Prima con Andrea Bellini, poi con Francesco Manacorda e Sara Cosulich, e ora con Ilaria Bonacossa, Artissima ha sviluppato molti progetti e mostre degne di nota. A tuo parere, è giustificata l’importanza della pratica curatoriale dentro a un sistema fieristico? Perché?
Non vorremmo fornire una risposta netta. Sicuramente la dimensione curatoriale – come nel caso di Artissima – permette alla fiera di distinguersi. Bisogna considerare che negli ultimi anni le fiere stanno operando un revisionismo: il lato commerciale è sempre più accompagnato da una cornice, atta a mascherare (in termini negativi), ma anche a contestualizzare e guidare (in termini assolutamente positivi) il lato della naturale compravendita. Per questo crediamo che la curatela sia un’importante componente, affinché Artissima mantenga il proprio carattere e non sia una mera occasione per il mercato dell’arte.
Entrando nel merito di questa edizione, quale sezione della fiera ti ha particolarmente colpito?
Seppur non sia una sezione ma un progetto d’apprendimento, diremmo il “PIPER. Learning at the discotheque”, a cura di Paola Nicolin. Collocato all’interno della fiera, il Piper si pone come una piattaforma che connette e coniuga vari formati – talk, workshop e performance – attorno al clubbing, una macro-tematica che ultimamente ha ricevuto grande attenzione da parte del mondo dell’arte. E lo ha fatto in maniera “frizzante”, proponendo un itinerario trasversale che parte dai protagonisti storici come De Rossi, Gilardi, Castelli, coinvolge artisti mid-career come Seb Patane, fino alle nuove generazioni come Michele Rizzo. Il Piper, tra l’altro, riflette l’intento di Artissima di volersi riposizionare all’interno del contesto torinese (ricordiamo che il Piper Club, frequentato da un nutrito gruppo di artisti dell’epoca, nacque a Torino nel 1966).
Se dovessi fare una lista – anche se approssimativa – di gallerie che hanno dato prova di ottime proposte, chi citeresti?
Partendo dalla sezione “Back to the Future” ci ha colpito maggiormente il lavoro di Amalia Del Ponte presentato da Galleria Milano; per “Present Future”, sebbene risulti scontato, non possiamo non citare Cally Spooner da GB Agency e Zero… vincitrice quest’anno del premio Illy. Per quanto riguarda la “Main Section” abbiamo molto apprezzato gli stand di Cabinet, KOW, Sommer con le opere di Tamar Harpaz, così come Rodeo con Sidsel Meineche Hansen, e Galerie Jocelyn Wolff con dei muscolari lavori di Miriam Cahn. Tra le “New Entries” Acappella di Napoli.

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