Venerdì 6 novembre Artissima 2015 propone per la prima volta il nuovo Premio REDA, che va ad aggiungersi ad altri cinque premi per gli artisti e le gallerie partecipanti alla Fiera: particolarità di questo riconoscimento è la possibilità per il vincitore di ottenere una pubblicazione da parte di Humboldt Books. Un programma quindi sempre più ricco, che sottolinea la forte attenzione verso i giovani artisti: il Premio REDA è infatti rivolto agli under 35, cui chiede di incentrare la ricerca sull’esplorazione del mezzo fotografico. In un momento in cui la fotografia si colloca come forma d’arte che racconta la contemporaneità meglio di altre, l’importanza di una pubblicazione assume particolare rilievo offrendo nel breve anche la materialità di un premio che può così uscire dalla Fiera.
La prima edizione del Premio è stata vista da Max Pitegoff & Calla Henkel, rappresentati dalla galleria Isabella Bortolozzi, Berlin (Main Section).
La Giuria, composta da Kerstin Meincke (Museum Folkwang, Essen), Cristiano Raimondi (NMNM, Monaco), Francesco Zanot (Camera – Centro Italiano per la Fotografia, Torino), Giovanna Silva (Humboldt Books, Milano) e Philip e Rosella Rolla (collezionisti, Fondazione Rolla, Svizzera), ha attribuito il premio con la seguente motivazione: La giuria ha scelto di premiare Calla Henkel & Max Pitegoff per la capacità di sfruttare una funzione tipica del linguaggio fotografico, la documentazione di un gesto o una performance, rinnovandola e trasformandola in un autentico oggetto di ricerca. In un lavoro che combina fotografia e teatro, individualità e collettività, controllo e collaborazione, viene inoltre apprezzata la capacità di realizzare immagini di immediato impatto visivo, sulla cui base vengono stratificati una serie di significati. La compattezza delle singole serie che compongono la loro ricerca le rende infine ideali per una pubblicazione d’artista.
Alcune domande a Giovanna Silva —
ATP: Come sottolineato più volte nella conferenza stampa di apertura di Artissima 2015, quest’edizione della Fiera propone diverse prime volte: è il caso anche del Premio REDA, per cui a riguardo ti chiedo una tua impressione a caldo?
Giovanna Silva: E’ stata un’esperienza molto bella, posso dire anche divertente, supportata dal fatto che in giuria avevamo tutti dei punti di vista diversi: strutturata volontariamente in tal modo, la composizione del panel si è quindi rivelata immediatamente come il valore aggiunto nella valutazione degli artisti. La visione della giuria ha perciò considerato molteplici aspetti: io, ad esempio, ho cercato non la singola immagine ma bensì un vero e proprio prodotto che potesse essere sviluppato nel libro, altri colleghi hanno indagato le fotografie come legate ad una documentazione di una performance, altri ancora con un taglio di ambito museale, e via dicendo.
Giovanna Repetto