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“Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol dire conservare la curiosità di conoscere il piacere di capire la voglia di comunicare” – Bruno Munari
Artissima Junior è stato il nuovo progetto speciale della fiera 2018, volto a coinvolgere i giovani visitatori in un’esperienza artistica immersiva e partecipata.
Ideato e creato in collaborazione con Juventus, Artissima Junior si è strutturato come uno spazio laboratorio all’interno dell’Oval in cui centinaia di bambini, insieme a un’artista, sono stati invitati a realizzare una grande installazione ambientale. L’iniziativa è stata curata da ZonArte, network sostenuto dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT di Torino che dal 2010 riunisce i Dipartimenti Educazione delle principali istituzioni piemontesi dedicate all’arte contemporanea: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Merz, PAV Parco Arte Vivente – Centro sperimentale d’arte contemporanea (in collaborazione con Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Cittadellarte Fondazione Pistoletto).
Artissima Junior è stata la prima iniziativa speciale della fiera interamente dedicata ai bambini tra i 6 e gli 11 anni che sono diventati protagonisti di una trasformazione creativa. A concepire e guidare il progetto è stata l’artista sud-americana Alek O. (Buenos Aires, 1981) che ha coinvolto i “piccoli visitatori” nella creazione di un’opera corale, Il Giardino, un’architettura abitabile in continuo cambiamento e crescita, metafora di un luogo vivo, in continuo divenire. Qui diverse specie coesistono per creare un ambiente ricco, vitale e stimolante, in cui l’energia e la fantasia di ciascuno trasformano e reinventano lo spazio.
Alek O. (1981, Buenos Aires) invitata per la capacità di trasformare, attraverso montaggi e scomposizioni, materiali d’uso comune in materie prime portatrici di un valore simbolico, ha guidato i bambini nell’attribuzione di un nuovo ruolo e di una nuova vita ai manifesti pubblicitari dei match Juventus rendendoli parte di una grande opera ambientale. Concentrandosi sul valore della relazione come elemento essenziale, ciascun partecipante è stato stimolato ad agire e manifestare la propria visione svelando le meraviglie ricavabili da elementi ordinari del quotidiano.
Negli spazi è stato inoltre presentato Luisito Monti (2018), il nuovo lavoro che Alek O. ha creato appositamente per Artissima Junior partendo da una riflessione sui materiali iconici del mondo del calcio. L’artista, così come nei suoi lavori storici tratti da maglioni usurati, ha minuziosamente scucito e riassemblato, per mezzo del ricamo, una selezione di sciarpe della tifoseria juventina. Scomposte in fili di lana di diverso colore, le sciarpe sono state ricucite sulla tela per creare un moderno arazzo geometrico. L’artista si è appropriata così dell’emotività intrinseca di questi oggetti dal magico potere propiziatorio trasformandoli in un’opera profondamente legata all’arte contemporanea che strizza l’occhio ai ricami di Annie Albers così come agli arazzi di Alighiero Boetti. Il titolo, Luisito Monti è un omaggio al calciatore argentino, nato a Buenos Aires il 15 maggio 1901, che giocò nella Juventus e alla sua incredibile storia che parla di determinazione, di quanto il tifo e l’opinione pubblica possano esaltare e condizionare un calciatore e che vede ‘la lana’ protagonista di una metamorfosi.[1]
Artissima e Juventus, nella convinzione che la creazione artistica possa rafforzare la sensibilità emotiva e la consapevolezza relazionale dei più piccoli, hanno coinvolto i giovani visitatori in un lavoro di squadra e di condivisione. Artissima Junior ha offerto ai bambini l’opportunità di prendere parte al processo creativo di un’opera per comprendere quanto l’arte contemporanea possa trasformare la propria quotidianità e il mondo in cui viviamo.
[1] Luisito Monti, che dopo grandi prestazioni alle Olimpiadi di Amsterdam nel 1928 si era ritirato a fare il pastaio, si fece convincere dalla Juventus a tornare in campo per completare la squadra come centromediano. Tuttavia, quando il primo agosto 1931, scese dal piroscafo a Genova, Luisito fu deriso dai giornalisti che lo chiamarono “il gordo / il grasso” perché a forza di mangiare pasta senza più allenarsi era arrivato a pesare 92kg in soli 167 centimetri di altezza. Colpito dalla delusione dell’opinione pubblica e dei dirigenti Juventus, Luisito promise di tornare in forma in poco tempo.
Per tutto il mese di agosto, lavorando da solo sotto il sole cocente, si allenò infaticabilmente con un pallone medico da 4kg, indossando tre maglioni di lana e concedendosi il minimo apporto di calorie possibile per ottenere ogni giorno una riduzione di peso. A settembre, in forma smagliante per i suoi 32 anni, Luisito stupì tutta la squadra rivelandosi miracoloso nel recupero fisico e nella straordinaria potenza di gioco.
Luisito Monti è stato, senza dubbio, il più forte centromediano metodista apparso in Italia. Vinse il titolo con la nazionale Italiana in Cecoslovacchia e giocò come titolare fino al 1939 a trentasette anni.